STIMOLI - FILM

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Dio è donna e si chiama Petrunya

Anno: 2019
Regia: Teona Strugar Mitevska
Cast: Zorica Nusheva, Labina Mitevska, Simeon Moni Damevski
Trailerhttps://www.youtube.com/watch?v=7WfM8ZgXU2Y

 

Trama:

Ogni anno nella città di Stip, in Macedonia, si svolge una festa religiosa durante la quale una croce viene lanciata nel fiume. Per tradizione solo gli uomini della comunità partecipano alla competizione per recuperare la croce e avere la buona fortuna che il possesso dell'oggetto sacro porta a chi l’ha preso per un intero anno. Petrunya è una donna di 32 anni, laureata in storia, in sovrappeso e disoccupata, che vive ancora con i genitori subendo le umiliazioni della madre. Petrunya trovandosi lì per caso, di ritorno da un mortificante colloquio di lavoro, senza pensarci partecipa competizione riuscendo inaspettatamente a vincere la concorrenza maschile e quindi a recuperare la croce che è stata lanciata nel fiume prima di tutti. La tradizione religiosa è però, in questo modo, violata, e nessuno tra i partecipanti alla competizione ha intenzione di lasciare l'oggetto sacro nelle mani di una donna. La ragazza allora fugge con la croce, suscitando grande scandalo e riprovazione da parte della sua comunità, anche a seguito della diffusione della notizia in televisione. Petrunya viene quindi individuata dalla polizia locale che la preleva da casa e la conduce nella locale centrale di polizia, pur senza che le vengano formalmente formulate delle accuse o che venga arrestata, poiché alcune riprese video provano come la ragazza abbia regolarmente conquistato la croce. Da qui in avanti si susseguono interrogatori, dialoghi e discussioni con le autorità laiche e religiose, senza trovare una soluzione, mentre all'esterno si raduna una folla violenta di uomini che vorrebbe fare giustizia dello scandalo provocato da Petrunya. Una giornalista che aveva documentato gli eventi prova ad aiutare la ragazza a riconquistare la libertà denunciando i segni di un rigido sistema patriarcale, che limita le possibilità di autoaffermazione per le donne. Petrunya acquisisce via via consapevolezza di sé e, sempre più caparbia, non cede alle richieste e alle proposte delle autorità fino a essere liberata senza accuse. La croce a quel punto ha, però, già mostrato i suoi benefici effetti sulla vita della ragazza che quindi, una volta libera, decide di restituirla al capo locale della Chiesa. 

 

Tematiche del film:

La regista sferra un duro attacco al maschilismo, alle abitudini e alle tradizioni soprattutto religiose. La regista usa molta ironia, ma evita di cadere nel  grottesco e nel tragicomico balcanico. L’unica cosa che manca a Petrunya è un lavoro anche perché la sua formazione universitaria non serve a nulla nella città dove vive. Questo porta a riflettere come a volte le nostre competenze non riescono ad incontrarsi con il contesto sociale in cui ci  troviamo. Qualche spunto su cui riflettere:
-I gesti sono importanti e quando sono espressi portano sempre delle conseguenze
-A volte le decisioni istintive possono portare cambiamenti nella propria vita e nel mondo in cui viviamo
-I pericoli portati dal fanatismo religioso

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Good bye, Lenin!

Anno: 2003
Regia: Wolfgang Becker
Cast
: Daniel Brühl, Katrin Sass
Trailer
: https://www.youtube.com/watch?v=eqxm3sF1eeE

 

Trama:

Berlino Est, 1978. Dopo essere stata interrogata da alcuni agenti della Stasi, Christiane, una tranquilla madre di famiglia cade in depressione. Dopo qualche mese in ospedale, la donna, fino ad allora lontana dalla politica, si riprende e inizia a sostenere gli ideali della Repubblica Democratica Tedesca. Undici anni dopo, la sera del 7 ottobre 1989, Christiane è invitata ad una festa per onorare il quarantesimo anniversario della DDR. Nello stesso momento centinaia di persone, tra cui anche suo figlio Alex, scendono in strada durante una marcia di protesta contro il regime socialista. Durante la manifestazione o, la donna scorge suo figlio Alex pestato e arrestato dalla polizia. Guardando la scana, Christiane viene colpita da un infarto ed entra in coma. La donna si risveglia dopo otto mesi, non immaginando che in questo breve lasso di tempo il mondo attorno a lei è profondamente cambiato: il Muro è caduto spazzando via quarant'anni di socialismo, e le due Germanie si stanno avviando a passo spedito verso la riunificazione. I suoi figli si sono subito adattati alla nuova realtà. Per evitarle il contraccolpo psicologico, ritenuto fatale dai medici, Alex — confidando nel fatto che la madre deve restare a riposo per molto tempo "preserva" la normalità della DDR all'interno di una stanza del proprio appartamento: recupera cimeli, prodotti e giornali della Germania Est, realizza improbabili ma credibili telegiornali della televisione orientale per tenere aggiornata la madre, fino a coinvolgere sempre più amici e vicini nella lunga pantomima, sperando che la donna non scopra mai la verità. Tutto sembra precipitare quando un giorno Christiane, non controllata dai figli, si alza dal letto ed esce di casa. Percorrendo pochi metri, vede intorno a sé un mondo completamente diverso da come l'aveva lasciato: vestiti alla moda, arredamenti creativi, automobili di lusso, immagini sante e simboli neonazisti, pubblicità occidentali e non ultimo un elicottero che sta portando via una grande statua di Lenin. Sospendiamo qui il racconto perché il seguito è da godere guardando il film. E' meglio non raccontare i vari colpi di scena che si susseguono che vanno assolutamente gustati con la visione dell'opera.

 

Tematiche del film:

Il film è una risposta alla domanda "cosa accadrebbe se..."? e racconta la vita delle persone che devono sopportare un regime totalitario, ma anche come è possibile adattarsi a condizioni difficili convincendosi di essere nel migliore dei mondi possibili. Il lodevole tentativo del ragazzo di costruire un mondo che non c'è più al solo scopo di salvaguardare la salute della madre evidenzia situazioni ora surreali, ora comiche, ora dense di considerazioni sul senso dell'esistenza. Qualche spunto su cui riflettere:
-Il cambiamento socio politico e la resistenza al cambiamento
-La velocità, al contrario, con cui ci si può adattare ad una condizione migliore
-La potenza della persuasione attraverso l'utilizzo di immagini e media

 

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Un valzer tra gli scaffali

Anno: 2018
Regia: Thomas Stuber
Cast
: Franz Rogowski, Sandra Hüller, Peter Kurth
Trailer: https://www.youtube.com/watch?v=XBFIpeBvpeA

 

Trama:

Le luci di un grande supermercato alla periferia di una cittadina della Germania Est si accendono e, sulle note di un valzer viennese, i carrelli volteggiano come ballerini  tra i corridoi. Una specie di sogno evocativo che contrasta con la monotona quotidianità del luogo dove la gente, operatori e clienti, sembra solo impegnata a riempire o a svuotare i bancali della merce. Eppure, sotto sotto, in questo luogo di  banalità e regolarità, si trova una profonda umanità. Tante storie storie animano il supermercato creando la sensazione di essere parte di un'unica famiglia. Il nuovo arrivato Christian, timido lavoratore notturno, finisce per considerare il supermercato come se fosse davvero casa sua. In tutto questo, presto Christian si innamora di Marion, responsabile del reparto dolci, che in realtà è sposata. Subito si sparge la voce tra i colleghi del supermercato. Quando poi Marion prende un congedo di malattia, Christian cade in depressione.

 

Tematiche del film:

Il film è tratto da un racconto di Clemens Meyer che racconta esattamente la vita ripetitiva dei lavoratori che trovano amicizia, amore, orgoglio e dignità tra gli scaffali di un supermercato. Un diario delle giornate che scorrono una dopo l'altra, tutte uguali con tratteggi delle abitudini dei lavoratori: le sigarette fumate di nascosto in bagno, gli incontri alle macchinette del caffè, l’atmosfera del supermercato vuoto dinotte, i corsi di formazione per prendere il patentino per guidare il muletto, le pacche sulle dei più esperti nei confronti dei più giovani, ragionamenti sulla ristrutturazione aziendale, l’aumento dei ritmi di lavoro che avviene durante le feste, i lavoratori che rovistano nella spazzatura per portarsi a casa un po’ di merce appena scaduta. Qualche spunto su cui riflettere:
-La solidarietà e l’empatia fra colleghi
-L’impossibilità dei rapporti di uguaglianza all’interno di un sistema di sfruttamento delle persone
-L’organizzazione del lavor creata dal tipo di lavoro stesso

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